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‘Madres’ su Prime il pericolo di stare al mondo

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Madres di Ryan Zaragoza, con Tenoch Huerta e Ariana Guerra, è disponibile su Amazon Prime Video. Scritto da Mario Miscione e Maricela Ochoa, il film è prodotto da Blumhouse Productions con Amazon Studios e distribuito da Amazon Prime Video.

Un film sulla pericolosità di stare al mondo.

La trama di Madres

Il film prende lo spunto da vicende, purtroppo vere, che riguardano la sterilizzazione forzata delle donne negli Stati Uniti. Molte di loro hanno avviato procedimenti giudiziari per ottenere giustizia, ma questa non è arrivata per tutte.

Il tema è confinato solo in conclusione del film, che si dilunga su altri aspetti, lasciandolo aleggiare nell’atmosfera generale: evocazione di qualcosa che cambierà tutto. Non sono seminati però elementi chiariti in seguito nel corso della visione.

Madres racconta la storia di una coppia in attesa della nascita del loro primo figlio, che si trasferisce in California, in una comunità di contadini. La donna, da poco disoccupata, spera di crescere suo figlio nella tranquillità di questa piccola cittadina, ma scoprirà che non tutto è così semplice: una maledizione si abbatte sulle donne di quella e di altre cittadine vicine.

Il film è catalogato come horror, anche se di orrorifico non c’è moltissimo. Ci sono spunti da brivido disseminati nel corso della storia, ma Madres può essere considerato soprattutto un thriller.

La trama è costruita in modo da capovolgersi repentinamente sul finale, portando lo spettatore a ragionare, forse per troppo tempo, su elementi che risulteranno deboli per giungere alla conclusione. Quindi, la svolta improvvisa rimane poco sostenuta in senso drammaturgico, sebbene resti decisiva perché la storia approdi alla denuncia sociale dei fatti che sono alla base dell’idea originaria del film.

Uno spunto di partenza così importante, sicuramente, meritava di essere meglio elaborato nella costruzione narrativa.

Madres: i troppi temi della narrazione

Madres è incentrato proprio su quanto sia pericoloso stare al mondo. Vengono trattati, per esempio, alcuni aspetti sulla nocività, per i contadini e i residenti, dei pesticidi utilizzati in agricoltura. Dall’indagine di Diana, fatta a partire da alcuni diari appartenuti alla precedente proprietaria della casa in cui la coppia si è appena trasferita, emerge un uso intensivo di fitofarmaci, in quella comunità.

Un tema affrontato meglio da Madres, per quanto confinato a una singola scena dialogata, è quello della conflittualità sociale e di classe. Non è molto esplicito, ma, trattato con un dialogo acceso tra i due protagonisti, risulta efficace: i due stanno discutendo sull’opportunità che Diana (Ariana Guerra) proceda con l’analisi dei diari; Beto (Tenoch Huerta) prova a fermarla, ritenendo inutile questa indagine personale. Lui è contadino, lei ha origini socialmente più elevate e si rimproverano reciprocamente l’incapacità di “servire” la loro classe di appartenenza. Importante, in questo contesto, il fatto che Beto sia diventato manager in poco tempo, prima del trasferimento. Agli occhi di Diana, però, sta dimenticando di essere un lavoratore.

“E i lavoratori? Tu, li devi proteggere!”

Si parla anche di razzismo, quello dell’America negli anni ’70 che in Madres si esprime con questioni inerenti la lingua. Il personaggio maschile è messicano e parla spagnolo e inglese, quello femminile viene dagli USA e a stento riesce a comunicare in lingua spagnola. Su questo aspetto della lingua il film torna con più sfumature, anche solo mostrando un cartello alla porta di un negozio della California, dove Madres è ambientato, con scritto: “Qui si parla solo inglese”.

Altro tema di Madres è quello mistico. La coppia incontra subito una negoziante dalle capacità sciamaniche. Sarà lei a stupire Diana dicendo: “questa città può essere un luogo meraviglioso in cui vivere”. Si può facilmente sostituire “città” con “mondo” e il tema centrale del film emerge in modo esplicito. Al di là di questo aspetto, si diceva della componente mistica: la donna prova a donare a Diana un talismano di protezione (anzi, più di uno). Diana rifiuta, considerandole “stronzate sciamaniche”, ma a poco a poco deve abbandonare questa sua resistenza per tentare di salvarsi.

Troppi i temi della narrazione, e confusi: si portano avanti insieme orientandoli debolmente nella soluzione del film .

Conclusioni

Madres non riesce a mettere a frutto tutte le sue potenzialità per come costruisce, in modo poco convincente, il racconto. Tuttavia, si possono cogliere importanti stimoli di riflessione su quanto sia pericoloso stare al mondo e sullo smarrimento di fronte alla scoperta di ingiustizie, o alla difficoltà di coinvolgere gli altri per arrivare a una soluzione. Alla fine, certo, la soluzione arriva ed è decisiva, almeno nel film. Nella realtà non sempre è a portata di mano e spesso si rimane vittime senza risarcimento: le donne che avevano denunciato le sterilizzazioni forzate in USA sono ancora senza giustizia. Questo aspetto poteva essere trattato con più efficacia, nel film. Così Madres rischia di apparire quasi fuori tema, rispetto agli intenti che si era preposto, ma realizzare il film è stato comunque utile per portare alla nostra attenzione un dramma contemporaneo, del quale difficilmente si sente parlare. Resta lo stupore di scoprire che quanto denunciato dal film nei cartelli finali ancora non sia risolto, oggi, nel mondo occidentale.

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