Scompartimento n.6: due estranei condividono un viaggio che cambierà il loro punto di vista sulla vita. É questo in sintesi il sunto del film di Juho Kuosmanen, vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2021 ex aequo con ‘A hero’ di Farhadi.
Laura è una ragazza finlandese che vive a Mosca, dove ha una relazione con la professoressa Irina e si gode la sua vita glamour fatta di ricevimenti intellettuali e mondani nel grande appartamento. Irina spesso la delude, come quando decide di non partire con lei per un viaggio verso Murmansk per vedere i petroglifi. Ma Laura non si perde d’animo e parte lo stesso, tutta sola, per un lungo, epocale viaggio in treno attraverso la Russia. Prima di raggiungere Murmansk, avrà tempo di stringere un’amicizia con il suo compagno di cuccetta, Ljoha.
Bim Distribuzione presenta ora il poster ufficiale italiano del film che sarà in sala dal 2 Dicembre.
Il manifesto, illustrato per l’occasione da uno dei più grandi autori del fumetto italiano contemporaneo, Manuele Fior, è un omaggio al film e alla sua protagonista, una riservata studentessa finlandese, costretta appunto a condividere l’intimità del vagone letto di un treno diretto a Murmansk, nell’estremo nord ovest della Russia, con un giovane minatore russo.
Fior, che collabora anche con prestigiose testate tra cui “The New Yorker”, “Le Monde” e “Vanity Fair” nella realizzazione dell’opera si è fatto ispirare dall’umanità della protagonista e dalle atmosfere nostalgiche degli anni ’90, periodo in cui è ambientato il film.
Tratto dall’omonimo romanzo di Rosa Liksom edito da Iperborea, “Scompartimento N.6” è un road movie artico che intreccia due destini, ma soprattutto soffia sulle nostre anime quello spirito che solo il viaggio sa rappresentare.
Juho Kuosmanen, autore anche della sceneggiatura con Andris Feldmanis e Livia Ulman, ha apportato diverse modifiche rispetto al romanzo. Il libro della Liksom è infatti ambientato nell’Unione Sovietica degli anni ’80 e Laura sale su un treno della Transiberiana diretto a Ulan Bator, in Mongolia.
Infine, nel romanzo, l’uomo che la giovane donna incontra nella cabina si chiama Vadim, mentre nel film il suo nome è Ljoha.
Prodotto da AAMU Film Company, in coproduzione con Achtung Panda e Amrion Productions e CTB Film Company il film ha lasciato a Cannes una forte impronta, definito da molti come ‘la mancata Palma d’oro del Festival’.