E’ da qualche mese ormai che circola in rete una campagna di crowdfunding a sostegno di un progetto bizzarro e alquanto singolare, parliamo di Supersesso 70. Un film, o meglio, un’idea nata per puro divertimento, con l’intento chiaro e autoironico di omaggiare la sexploitation anni sessanta/settanta, quella vera, rustica, ruspante, dalle tipiche atmosfere trash e un po’ sconsiderate, supportate magari da una incalzante colonna sonora funky e da protagonisti assolutamente non perfetti, diciamo pure spesso pacchiani, ma dotati del giusto carisma e di una personalità che li rendeva quantomeno divertenti, tutto quello che manca un po’ al genere hard di oggi, appiattito da una sorta di patinatura di fondo e dall’onda di innumerevoli produzioni amatoriali che impazzano su internet.
La trama di questo futuro, ipotetico film, almeno da quel che si evince dallo spassoso trailer, è quanto di più folle ed anarchico si possa immaginare, e ruota attorno ad un alieno giunto sul pianeta Terra per rubare il preziosissimo fluido vaginale, in parole povere la lubrificazione della vagina che facilita il coito, poiché tale fluido si scoprirà fungere da carburante per il suo razzo spaziale. A scongiurare tale malefatta arriverà Mario Stallion, un latin lover sui generis, l’unico uomo in grado di poter garantire una nuova produzione per il succo della lussuria femminile grazie alle sue doti di super dotato maschio latino.

Supersesso 70 è quindi una provocazione a tinte retrò che vive del piacere di scherzare e di non prendersi sul serio, un’operazione nostalgica, romantica ed arrapata verso il cinema di genere e tutti i suoi sottogeneri, nata da un’idea del regista Dick Stantuffo, al secolo Nicola Piovesan, filmaker italiano di stanza in Estonia, e del suo amico estone Aleksander Vassiljev. Un (non) porno, nel film non vi sono penetrazioni di alcun tipo, tutto è simulato e i nudi sono volutamente caricaturali, che si rifà ai tempi d’oro del genere e si ciba di varie fonti di ispirazione, come i film tutto sesso e violenza di Russ Meyer, cultore di spietate maggiorate in titoli quali Faster Pussycat! Kill! Kill! (1965) e Vixen (1968), le nostranissime commedie sexy, i film di fantascienza e di arti marziali e, ben più timidamente, anche all’autorialità del fenomenale Boogie Nights (1997) di Paul Thomas Anderson, film sul mondo del porno nella San Fernando Valley degli anni settanta, vagamente ispirato alla biografia di John Holmes.
Il cast del film è italo-estone e vede fra i protagonisti Ettore Scarpa che interpreta Mario Stallion e Beatrice Fenice nelle vesti della bionda Candy Butterbutt, mentre la troupe proviene quasi tutta dalla scuola di cinema BelitcFilmSchool.
L’omaggio del regista Piovesan nasce dalla voglia di fare un film come si faceva una volta, in quello stile e con quella mentalità un po’ cialtronesca e per dimostrare che tali operazioni, in Italia, sono ancora possibili e nel loro piccolo interessanti.

La campagna di crowdfunding a sostegno di Supersesso 70 è al momento sospesa, non è stato raggiunto il fatidico quorum di duecentomila dollari, nonostante l’esilarante e ben fatto trailer abbia raggiunto più di trecentomila visualizzazioni su Facebook, YouTube e Vimeo, ma il regista non si dà per vinto e anzi afferma che molto presto potrebbero esserci delle novità al riguardo. Insomma, il film cerca ancora fondi e un produttore in grado di comprendere tale progetto che a noi sembra geniale nella sua purezza appassionata e chissà che, magari, a breve non possa vedere la luce come meriterebbe.
Pelo, storia, femminismo, tanto amore, sesso nero, squirto, camporella, malavita, italo disco e ancora pelo vi aspettano.
Di seguito il trailer.
Manuele Bisturi Berardi