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FESTIVAL DI CINEMA

Bari International Film Festival: aspettando il “Dottor Mabuse”

Sempre più crocevia del cinema nazionale e internazionale, la sesta edizione del Bari International Film Festival affronta il suo terzo giorno mettendo in archivio un inizio che trova il suo punto di forza nella fantascienza e nelle celebrazioni dedicate a Francesco Rosi

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Sempre più crocevia del cinema nazionale e internazionale, la sesta edizione del Bari International Film Festival affronta il suo terzo giorno mettendo in archivio un inizio che trova il suo punto di forza nella fantascienza e nelle celebrazioni dedicate a Francesco Rosi. Mentre le “Master Class” del mattino, allocate presso il teatro Petruzzelli, hanno già presentato mostri sacri quali Sir Alan Parker e Jean-Jacques Annaud, le proiezioni più interessanti si sono incarnate nel simpaticamente futurista “Humandroid” di Neil Blomkamp, con Hugh Jackman, Sigourney Weaver e Sharito Copley, e nel mito di “Metropolis” celebrato in apertura del Festival dedicato a Fritz Lang.

Hanno lasciato tracce di consenso anche i  film del programma preserale, in particolare  “Shelter“, la pellicola che segna il debutto alla regia di Paul Bettany, (“A beautiful mind“, “Il codice da Vinci“), in concorso nella sezione “Panorama internazionale” e “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, poco valorizzato nelle sale italiane e qui in gara nella sezione “ItaliaFilmFest/Lungometraggi”. Di ottima fattura tecnica, seppur corroborato da una neanche tanto velata sensazione di déjà-vu,  è apparso l’ultimo lavoro a firma di Jean-Jacques Annaud, “Wolf  Totem“(“L’ultimo lupo“), per contro ha un po’ deluso “Tempo instabile con probabili schiarite“, di Marco Pontecorvo, il film presentato in anteprima internazionale per l’apertura ufficiale della rassegna barese.

La giornata odierna, dopo aver celebrato la “Master Class” mattutina di Costa-Gravas, (“Z- l’orgia del potere” e, tra i più recenti, “Amen“), gravita attorno ad altre pellicole italiane in concorso quali “Incompresa“, di Asia Argento, “Il ragazzo invisibile“, di Gabriele Salvatores, “Noi 4“, di Francesco Bruni e “Le meraviglie“, di Alice Rohrwacher. Nel “serale” del Petruzzelli di scena  “Ex_Machina“, di Alex Garland,  una intricata e psicotica storia di futuro che cita il cinema del passato.  Domani la tanto attesa “Master Class” di Ettore Scola, la riproposizione di “Cronaca di una morte annunciata“, uno dei capolavori di Francesco Rosi, e l’apogeo del tributo a Fritz Lang con la proiezione di “Dr.Mabuse, der Spieler“, (Il Dottor Mabuse), i più appassionanti 268 minuti della storia del cinema.

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