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Cannes 2025 e Hollywood: il cinema americano fuori concorso

Il contributo del cinema americano alla selezione fuori concorso di Cannes 2025

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A giudicare dall’entusiasmo di ogni anno intorno alle prestigiose anteprime hollywoodiane fuori concorso, verrebbe da dubitare sull’integrità del festival di Cannes, considerato da molti il paradiso del cinema internazionale d’autore.

Nel corso degli anni il festival ha rappresentato un rifugio per gli ideali minacciati dall’egemonia di Hollywood, soprattutto nel contesto di un’industria messa a ferro e fuoco dalle piattaforme streaming. Come spiegare quindi questo connubio apparentemente contro natura?

Il cinema racconta le storie del mondo intero, e di conseguenza Cannes deve raccontare le storie di tutti, non solo dell’Occidente come succedeva invece cinquant’ anni fa”. Ha riferito il direttore artistico Thierry Frémaux a Variety in un’intervista dello scorso anno.

Tuttavia, Thierry ha anche aggiunto:

La speranza è che i film dei grandi autori americani ritrovino il loro pubblico, e che finalmente le persone tornino ad apprezzare le grandi storie per adulti.” E per finire: “Cannes è un festival che si schiera dalla parte della sala cinematografica.”

Film come Elvis, Top Gun: Maverick e Furiosa: A Mad Max Saga vanno quindi incontro agli interessi di tutte la parti in causa. Il palcoscenico offerto da Cannes incrementa gli incassi e l’affluenza nei cinema, preservando l’integrità della pura esperienza cinematografica in sala, mentre i grandi nomi sul red carpet elevano ulteriormente il prestigio della Croisette, portando indirettamente vitale attenzione agli altri titoli in concorso. 

“L’amicizia tra Francia e Hollywood è storica. Gli studios hanno sempre partecipato volentieri a Cannes, che è stato fondato nel 1939, ma che dopo la seconda guerra mondiale è stato organizzato con la collaborazione degli Stati Uniti. Sono sicuro che la forza di questo legame verrà dimostrata ancora in futuro.”

Sulla base di questa premessa, approfondiamo il contributo di Hollywood alla selezione fuori concorso (in tutte le sue divisioni) di Cannes 2025.

Spike Lee ci riprova, questa volta con Kurosawa

L’annuncio della re-interpretazione di Anatomia di un Rapimento, celebre capolavoro di Akira Kurosawa, ha entusiasmato e messo sull’attenti i fan di Spike Lee. 

La questione è complessa: in primo luogo viene naturale chiedersi se fosse davvero necessario riproporre una storia che è già stata raccontata con successo. Ma se davanti a un regista di questo calibro saremmo disposti ad avvalerci del beneficio del dubbio, è anche vero che la nostra fiducia nei suoi confronti è già stata tradita una volta. 

Il suo Oldboy (2013), frutto di simili intenzioni, è stato infatti un tentativo disastroso (stando al parere di critica e pubblico) di riproporre in chiave occidentale l’omonimo film di Park Chan-wook, vincitore del Grand Jury Prize allo stesso festival di Cannes.

Highest 2 Lowest trasla le vicende nella New York dei giorni nostri, dove un magnate della musica è vittima di un ricatto che lo costringerà a confrontarsi con pesanti dilemmi morali.

Nel cast Denzel Washington, Jeffrey Wright (American Fiction) e A$AP Rocky, che quest’anno ha già dato prova a Sundance di essere un attore promettente con il suo ruolo in If I Had Legs I’d Kick You.

Che Highest 2 Lowest, un film che si presenta in partenza con un titolo rinnovato, sarà finalmente un segnale che Hollywood ha capito che il problema dei remake non sta nella teoria ma nell’esecuzione? Lo scopriremo il prossimo 19 maggio, data in cui il film verrà presentato a Cannes 2025. Ma nel frattempo le voci che circolano dietro le quinte, unite alla consapevolezza che il film non è stato selezionato per il concorso principale, non offrono le migliori speranze.

Ethan Coen, ancora una volta senza il fratello Joel

Le proiezioni di mezzanotte (Seances du minuit) sono una delle peculiarità del festival di Cannes; un’etichetta sinonimo di intrattenimento e provocazione, che reclama una piccola parte dei film fuori concorso per presentarli al Grand Theatre Lumiere a un orario insolito, quando il pubblico è disposto a mettere da parte i pregiudizi per lasciarsi stupire.

Qui Ethan Coen presenterà Honey Don’t!, il secondo capitolo della trilogia queer (a cui sta lavorando insieme alla moglie Tricia Cooke), iniziata l’anno scorso con la commedia on the road Drive Away Dolls. L’idea di questo progetto è nata proprio da Cooke, ispirata dalle sue esperienze personali nei bar gay, e si è evoluta in un’antologia che si propone di celebrare i B-movie e le sue protagoniste lesbiche.

Margaret Qualley, protagonista già del primo capitolo, torna per intepretare Honey O’Donahue, l’investigatrice privata di un piccolo paesino che affronta una serie di strani delitti collegati a una misteriosa setta. Su questo ruolo, la stessa Qualley si è espressa relativamente alla sfida che ha comportato entrare nel personaggio:

“…mi ha richiesto di essere più elegante di quanto io sia in realtà, più misteriosa.”

Interrogata sul futuro terzo capitolo, l’attrice ha invece anticipato il suo interesse a prendervi parte:

“Non ho letto la sceneggiatura e non sono stata ancora contattata, ma se non sarò nel terzo film potrete considerarmi ufficialmente offesa!”

Con l’aggiunta di Aubrey Plaza e Chris Evans, il cast è sicuramente uno dei punti di forza pre-annunciati del film, che verrà distribuito da Focus Features nelle sale statunitensi il 22 agosto.

The Final Reckoning: l’evento di questa edizione

La prima partecipazione di Tom Cruise a Cannes risale al 1992, occasione in cui l’attore ha presenziato all’anteprima di Cuori Ribelli di Ron Howard assieme alla ex-moglie Nicole Kidman. La sua seconda apparizione in Croisette si è poi fatta attendere ben trent’anni, ma è stata all’insegna della consacrazione. Nel 2022 l’attore americano, ormai diventato una leggenda di Hollywood, è stato infatti celebrato con una Palma d’Oro onoraria, nella stessa edizione in cui ha graziato un pubblico reduce dalla quarantena (e dalla conseguente chiusura delle sale) con l’acclamato Top Gun: Maverick.

In occasione di questa terza avventura a Cannes 2025, Tom Cruise e Christopher McQuarrie tornano a unire le forze per quella che potrebbe essere l’ultima fatica di Ethan Hunt, protagonista della saga di Mission Impossible. Tom Cruise interpreta questo personaggio fin dal celebre primo capitolo diretto da Brian de Palma nel 1996. Un ruolo che gli calza a tal punto che l’immaginario collettivo ormai sovrappone attore e personaggio, complici le prodezze di Tom Cruise sul fronte degli stunt.

Un evento che promette scintille, dentro e fuori dallo schermo, tanto che molti fantasticano su una possibile entrata spericolata sul red carpet da parte di Tom Cruise. 

Mission Impossible: The Final Reckoning verrà presentato il prossimo 14 maggio al festival di Cannes, per poi approdare nelle sale italiane il 22 maggio (anteprime nazionali il 19 maggio).

Splitsville di Micheal Angelo Covino

splitsville

Micheal Angelo Covino è un regista americano che ha debuttato a Cannes direttamente con il suo primo lungometraggio, l’esilarante The Climb, premiato nella sezione Un Certain Regard. Quest’anno torna con un’altra commedia, accompagnato sul red carpet dal cast d’eccezione.

Per la trama è uno dei film più divertenti del festival. Ashley (Adria Arjona) chiede il divorzio a suo marito, Carey (Kyle Marvin), che corre alla ricerca di conforto da una coppia di amici, interpretata da Dakota Johnson e dallo stesso Covino, che ha trovato la propria felicità nel matrimonio aperto. L’equilibrio di tutti viene sconvolto quando Carey oltrepassa i limiti, generando un effetto domino di tensioni e imprevisti.

Splitsville uscirà il 22 agosto negli Stati Uniti, distribuito da Neon.