Upon Entry di Alejandro Rojas e Juan Sebastian Vasquez è un film presentato al 16° Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano a Roma
Una giovane coppia formata dalla danzatrice spagnola Elena (Bruna Cusi) e dal venezuelano Diego (Alberto Ammann) si sta trasferendo da Barcellona negli Stati Uniti. Hanno un regolare visto e sono preparati a quello che li aspetta alla frontiera. In realtà, i due si troveranno coinvolti in un thriller claustrofobico che metterà duramente alla prova il loro rapporto mettendolo in pericolo.

Upon Entry: i due registi raccontano lo stato d’animo di chi cerca di entrare negli Stati Uniti
Alejandro Rojas e Juan Sebastiàn Vasquez hanno presentato il film in anteprima italiana al 16°Festival del Cinema Spagnolo e Latinamericano di Roma in corso a novembre 2023.
Già dai primi fotogrammi vengono a fuoco i tratti caratteriali dei personaggi: della coppia formata da Diego e Elena, il primo venezuelano, la seconda spagnola.
Sappiamo poco di loro, che arrivano da Barcellona e sognano una nuova vita a Miami in Florida. Ma per arrivarci prima c’è la dogana, e i controlli all’ufficio immigrazioni. Da qui, inizia un film che viene girato solo in una stanza, quella denominata “Secondary Inspection”, dove il potere può tutto e l’individuo vive in una sorta di limbo solo con le sue emozioni.
Un interrogatorio serrato
In un sottile gioco psicologico, il personale di polizia mette in atto un interrogatorio serrato ai due ragazzi, dei privilegiati in fondo rispetto a molti altri migranti. Questo vale soprattutto per Elena, ballerina spagnola e cittadina europea, che ha vinto alla lotteria la mitica Green Card.
Tutto accade in una location che è il non luogo per definizione: l’aeroporto, l’ultimo ostacolo da superare per entrare in un paese. La storia è ambientata negli Usa, ma s’ispira alla vita vera dei due registi che vivono a Barcellona da anni ma hanno dovuto affrontare grandi difficoltà come i loro protagonisti.
Inoltre, la storia di Upon Entry è stata vissuta da persone a loro molto vicine che hanno contribuito con i loro racconti alla costruzione del progetto e dello script, dando al film quasi un tocco documentaristico.
La chiave di lettura scelta dai due registi è tutta psicologia. La camera esplora da vicino le microespressioni facciali dei due ragazzi vessati dall’agente di origine latina, Vasquez, interpretata da una straordinaria Laura Gomez.
Un film politico
I registi usano molti primi piani ma si concentrano spesso sul linguaggio del corpo dei due protagonisti. Lei, una notevole Bruna Cusi, è straordinaria nella sua recitazione minimale. Non parla, ma reagisce a ciò che le dicono. É questa la forza del suo personaggio.
In un gioco al massacro vengono poste loro più volte le stesse domande, prima insieme e poi separatamente. E vengono fuori verità scomode sull’uomo, che aveva già cercato in passato di entrare negli Usa per viverci, dopo aver avuto la sponsorizzazione di una cittadina americana.
Gli agenti entrano nella vita della coppia e giocano con loro come il gatto con il topo. I toni dei dialoghi ricordano lo stile di Sidney Lumet ne “La parola ai giurati”.
Poco conta alla fine se Diego stia usando o meno la sua compagna. Il dubbio resta ma il giudizio è sospeso. É solo un elemento del puzzle. Il focus è tutto sulle politiche migratorie di Trump, non molto cambiate peraltro con Biden.
Questo rende Upon Entry un film politico, che parla di Stati Uniti ma anche della Fortezza Europa.
Upon Entry: un thriller sociale
C’è poca azione, anzi nessuna ma i registi riescono perfettamente a intrappolare lo spettatore in quella stanzetta fredda, dove la polizia ha il totale controllo delle vite delle loro vittime, che non hanno nessuna difesa.
In Upon Entry il grigio e i colori freddi dominano le scenografie ridotte al minimo, mentre la colonna sonora enfatizza i momenti più drammatici. Ottimi i dialoghi, sintetici ma estremamente funzionali al contesto narrativo.
Il film di Alejandro Rojas e Juan Sebastian Vasquez è un puzzle claustrofobico perfetto costruito in soli 74 minuti che sembrano un’eternità per Alberto Ammann e Bruna Cusi, entrambi eccellenti nella loro performance.
Il film, dopo il passaggio alla 16° Festa del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, uscirà nelle sale italiane a febbraio 2024.