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Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze

‘Ella del Siglo XXI’ di Minerva Rivera Bolaños – la recensione –

Il corto del Festival del Cinema Iberico Americano è un’opera audace tra Black Mirror e The Truman Show

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Ella del Siglo XXI

Presentato alla sesta edizione dell’Entre dos Mundos, il Festival dedicato al cinema iberico-americano dal 19 al 21 maggio a Firenze, lo short movie messicano cerca di ricreare il genere distopico negli esperimenti fantascientifici facendolo dentro l’isolamento di una casa.

 

Ella del Siglo XXI

Conservazione criogenica

Partendo dalla criogenia, ossia la conservazione a temperature bassissime del corpo umano per curarlo da gravi malattie, la Bolaños usa le parole che si susseguono sullo sfondo nero per informarci del mondo in cui da lì a poco ci introdurrà.

Siamo nell’anno 10156 e una spedizione scientifica ha finalmente trovato il primo sopravvissuto a una serie di esperimenti criogenici del XXI secolo. Ivonne 2021 è rinchiusa in una casa e cerca di emulare abitudini e quotidianità del suo secolo, soggetta ad altri interminabili esperimenti. La protagonista risponde, in quella che sembra la postazione di un normale call center, a un interlocutore telefonico che le chiede informazioni sul tostapane che probabilmente dovrà comprare. Dall’altro lato della stanza tre donne della spedizione scientifica controllano i suoi livelli di endorfina saliti del 50%, mentre sono incuriosite dal motivo per cui la gente parla con Ivonne 2021. I vestiti colorati della protagonista si differenziano da quelli neri e bianchi delle tre donne dipinte in volto come se fossero membri dell’equipaggio della navicella di Star Trek. Una opposizione cromatica azzeccata che serve a farci rendere conto del mondo di Ivonne che non c’è più e quello futuristico della spedizione scientifica.

 

Ella del Siglo XXI

Analizzare Ivonne

La protagonista viene fatta uscire dal suo stanzino per interagire con l’avanzata tecnologia della spedizione medica. Da qui in poi Ivonne sarà sotto controllo e sotto esperimenti da parte di una delle dottoresse. L’analisi della cavia umana di un altro mondo fa esplicito riferimento a due cult del genere. Uno è indubbiamente la serie inglese Black Mirror. E in questo il corto mira a sottolineare l’impatto che la tecnologia, attraverso gli esperimenti che Ivonne subirà, avrà su di lei, donna congelata nel passato e scongelata nel futuro.

Ma Ella del Siglo XXI ha anche la pretesa di ergersi a una sorta di The Truman Show messicano. Infatti la protagonista, nella didascalia dei giorni in cui viene analizzata, si trova ben presto a sperimentare la sensazione di andare oltre il mondo in cui è rinchiusa. Differentemente dal personaggio di Jim Carrey, però, Ivonne è al corrente dell’esistenza del mondo fuori e fino all’ultimo è combattuta tra l’esplorazione dell’esterno che non conosce e la gabbia d’oro in cui si ritrova. Intanto, la dottoressa inizia un legame inaspettato con la cavia del passato che deve analizzare.

 

 

Ella del Siglo XXI

 La scelta di uscire e quella di restare

Infatti passano i giorni, e la dottoressa analizza Ivonne mentre fa ginnastica esplorando una intimità su cosa vuol dire amare e sul concetto di giovinezza. Il suo atteggiamento puramente scientifico viene scardinato man mano che il medico si stabilizza verso una comprensione dell’identità di Ivonne, alla quale dopo lo scongelamento non è stata mai data una scelta. La scena in cui entrambe sorseggiano la cioccolata calda nel letto funge da raccordo a quella precedente. Alla domanda della dottoressa “Perché è importante vivere?”,  Ivonne risponde “ Per amare ed essere amati”.

Da qui incominciano i ripensamenti della dottoressa sul destino di Ivonne. Perché la donna algida e statica assapora grazie alla sopravvissuta alla camera criogenica, i gesti d’amore e anche una femminilità che il suo ruolo  le ha sempre negato.  Durante il compleanno della stessa Ivonne, la dottoressa riesce a far addormentare le altre donne della spedizione scientifica e regalare la libertà alla prigioniera. Ma nel momento di uscire dalla casa, Ivonne consapevolmente arriva a realizzare che il mondo in cui viveva ormai non esiste più da tempo e che sarà più felice nella routine del laboratorio/casa che all’esterno.

 

Ella del Siglo XXI

 

Ella del Siglo XXI avrebbe avuto bisogno di più minutaggio, soprattutto per approfondire e costruire meglio la parte degli esperimenti su Ivonne, i quali appaiono più una semplice visita medica invece che una sottomissione ad avanzate tecnologie. Il cortometraggio di Minerva Rivera Bolaños riesce comunque nel suo merito maggiore, rappresentare il genere sci-fi con pochissimi mezzi e molta fantasia.

 

 

 

 

 

 

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  • Anno: 2021
  • Durata: 7.38
  • Distribuzione: The 48 Hour Film Project
  • Genere: sci-fi
  • Nazionalita: Messico
  • Regia: Minerva Rivera Bolaños