Bloodthirsty – Sete di sangue e The spine of night: due inediti cinematografici tramite cui Koch Media arricchisce ulteriormente la sempre più ricca collana Midnight Factory. Collana dedicata al genere horror, per chi non lo sapesse, e che include questi due nuovi titoli in limited edition blu-ray, inserite in slipcase cartonato.
Partendo dal primo, datato 2020, al timone di regia abbiamo Amelia Moses che dirige Lauren Beatty, già al suo servizio in Bleed with me.
La giovane attrice ricopre il ruolo di Grey, cantante indipendente omosessuale il cui primo album è stato un grande successo. Insieme alla sua ragazza Charlie alias Katharine King So viene invitata a lavorare nello studio del noto produttore musicale Vaughn Daniels, interpretato da Greg Bryk. Studio isolato nei boschi e dove Grey non solo ha visioni di se stessa nei panni di un lupo, ma, vegana, comincia ad avere fame di carne. Perché Bloodthisty – Sete di sangue altro non vuole essere che una rivisitazione del mito del licantropo. Ma dimenticate totalmente sbranamenti sanguinolenti di innocenti e spettacolari trasformazioni in stile Un lupo mannaro americano a Londra o L’ululato.
Sebbene riusciti accenni di esse non risultino assenti, infatti, alla regista non interessa confezionare un banale prodotto d’intrattenimento da brivido, ma intraprendere una strada filosofico-esistenziale. Fornendo una riflessione sulla incomunicabilità tra ciò che fa dell’uomo comune uno stato dell’essere e ciò che fa dell’artista un diverso stato dell’esistenza. E, con il veterano Michael Ironside coinvolto in una piccola parte, lo fa evitando un po’ tutti i cliché tipici degli werewolf movies.
Non a caso, nel lento incedere della oltre ora e venti di visione non viene neppure tirata in ballo la luna piena.
Man mano che la mutazione viene diluita nel corso dell’intero racconto, riguardando più il lato dell’anima della persona che quello estetico. Passando, invece, a The spine of night, ci troviamo dinanzi ad un prodotto decisamente atipico per la collana Midnight Factory. In quanto, firmato nel 2021 da Philip Gelatt e Morgan Galen King, è il primo d’animazione incluso nella quasi decennale collezione home video. Un prodotto nato dal cortometraggio Exordium, realizzato otto anni prima dallo stesso King. Un prodotto che si ricollega alla tradizione dei fantasy anni Ottanta girati da Ralph Baskshi con l’ausilio del Rotoscope.

Tecnica per rendere realistiche le figure umane di un cartoon e che Baskshi sfruttò, tra l’altro, in Fire and ice – Fuoco e ghiaccio e Il signore degli anelli. Anche se è soprattutto Heavy metal di Gerald Potterton a tornare alla memoria durante l’interessante esperienza visiva dal sapore vintage che si evolve a flashback. Attraverso ciò che narra una strega doppiata nella versione originale da Lucy Lawless, ovvero la principessa guerriera Xena del piccolo schermo. Soltanto uno dei noti nomi coinvolti nel cast di voci, comprendente, tra gi altri, il Joe Manganiello di Magic Mike XXL e Richard E. Grant.
Senza dimenticare la Betty Gabriel di Scappa – Get out e Larry Fessenden, cineasta indipendente di culto autore di Wendigo e Habit.
Tutti a fare da protagonisti vocali di una movimentatissima vicenda fanta-epica intrisa di orrore e trasfigurazioni di concetti biblici. Vicenda incentrata su secoli di sofferenza scatenati sull’umanità in seguito al furto di una pianta sacra attuato da un ragazzo. Fino al momento in cui un manipolo di eroi di diverse ere e culture si uniscono nell’intento di sconfiggerlo. Mentre The spine of night sguazza allegramente in mezzo a nudità e, soprattutto, estrema violenza grafica. A suon di corpi trafitti e squartati da lame e lance, con abbondanti spargimenti di liquido rosso. Disponibili nello store FanFactory (https://fanfactory.shop/), entrambi i dischi sono accompagnati da un booklet e, nella sezione extra, dal rispettivo trailer.