Si intitola Al Oriente il film di José María Avilés presentato a mostra d’arte cinematografica di Venezia nella sezione Biennale College Cinema.
Sinossi di Al Oriente
Atahualpa lavora alla costruzione di una strada che porta verso Oriente. Nella regione si diffonde la voce su un immenso tesoro nascosto ai tempi della fondazione della colonia. Un pomeriggio, dopo che la sua ragazza Rocío ha lasciato la città, Atahualpa ha un presentimento: sente una voce distante che lo porta indietro di cent’anni.
Le dichiarazioni del regista
Ecco cosa ha dichiarato il regista a proposito del suo Al Oriente:
Sono partito dall’idea di filmare in un luogo specifico, una strada lungo la quale ho viaggiato tutta la vita: la Aloag-Santo Domingo Road, fino a poco tempo fa l’unico collegamento in Ecuador tra le catene montuose e la costa.
Il regista ha scelto questo luogo perché è stato come una sorta di ossessione per lui. Il motivo è dovuto all’enorme quantità di contrasti in quel breve tratto di strada, a malapena cento chilometri. Considerando che per i suoi antenati questo deve avere rappresentato un autentico viaggio, il regista ha voluto andare oltre e provare a lasciare carta bianca alla propria immaginazione.
La rappresentazione del luogo
Così facendo ha immaginato un qualcosa di diverso:
Mi piace immaginare come doveva apparire il paesaggio in sella a un asino, che cosa significava intraprendere a piedi un viaggio lungo più di una settimana, affrontando le più svariate insidie, e quali pensieri devono avere attraversato la mente di coloro che hanno percorso a piedi queste terre sconosciute.
Al Oriente, come il suo stesso autore ha affermato, è un invito a fermarsi sul ciglio della strada; essere lì, mettendosi nei panni di Atahualpa, un uomo che lavora su una strada cercando di aprirsi un varco verso Oriente. Una complessa eredità storica lo investe e lo sfida. In un momento di disincanto e crisi economica per il paese, Atahualpa si interroga sulla propria identità e, in modo molto concreto, sul proprio nome.