I giochi da tavolo sono da sempre molto amati. In inverno soprattutto, quando le serate in compagnia trascorrono tra una partita a Monopoli, in assoluto il gioco da tavolo più famoso. Questo gioco è stato creato da Elizabeth Magie all’inizio del XX secolo, che in una versione modificata da Charles Darrow è stato pubblicato dalla Parker Brothers nel 1935 e che a partire dal 1991 è di proprietà della Hasbro. Esso prende il suo nome dal concetto economico di monopolio, il dominio del mercato da parte di un singolo venditore.
In Italia questo gioco ha avuto una diffusione molto importante nel tempo. Il gioco venne commercializzato a partire dal 1935 da una nuova casa editrice: Editrice Giochi. La società, fondata da Emilio Ceretti con un gruppo di amici, era intenzionata a commercializzare il gioco nella sua veste originale dopo che la Mondadori vi rinunciò e propose allo stesso Ceretti di distribuirlo; ma essendo in pieno regime fascista, le leggi dell’epoca proibivano l’utilizzo di nomi inglesi. Così venne deciso di italianizzare il marchio, mantenendo al contempo la pronuncia all’inglese.
Il gioco divenne quindi Monòpoli e non Monopòli, come sarebbe stato più corretto da un punto di vista linguistico dato che monopoly è traducibile letteralmente con monopolio, e per moltissimi anni venne commercializzato con l’accento sulla seconda “o”, proprio per evitare errori di pronuncia. I nomi delle vie erano quelli della Milano dell’epoca, con l’eccezione di Vicolo Corto e Vicolo Stretto, ma dopo la caduta di Mussolini alcuni nomi, come Via del Fascio, vennero sostituiti con altri più “neutrali”. Da allora il gioco è rimasto praticamente inalterato nella sua struttura di base, tranne che per la modifica di alcune regole.
Il film Monopoly
Il gioco ha avuto talmente successo da ispirare il film di Ridley Scott del 2009. La trama è più o meno quella di un adorabile sfigato che lavora nel campo immobiliare. Lavoro dove rende assai meno che nel gioco del Monopoly. Il suo desiderio è quello di battere il record del mondo per la più lunga sessione di partite a Monopoly, pari a 70 giorni. I suoi amici, ovviamente, pensano che sia del tutto fuori di melone. Dopo una piccola colluttazione con i suoi amici, durante la quale tiene in mano una carta delle probabilità, cade in un profondo sonno, non prima di aver formulato il pensiero “diamine! avrei voluto utilizzare quella carta!”.
Il giorno dopo si risveglia, frastornato, tenendo ancora la carta in mano. Esce di casa per andare a prendere un caffè, ma, arrivato alla cassa, scopre di avere in tasca solo le banconote del Monopoly. La cassiera lo guarda e gli fa “e’ tutto Ok!” accettando il pagamento con le banconote del gioco.
Da non dimenticare poi che questo fantastico gioco ha avuto così tanto successo da approdare anche in versioni dal vivo come gli show games presenti sul sito di Starcasinò.
Gli altri film
Sono tanti però i film ispirati ai giochi da tavolo. Uno su tutti è Jumanji che racconta la storia dei fratelli Judy (una giovanissima Kirsten Dunst) e Peter che scoprono il gioco che fornisce il titolo al film e iniziano una partita che si rivelerà magica e pericolosa. Riportano indietro Alan (Robin Williams), rimasto intrappolato nel gioco ventisei anni prima e che finalmente ha la possibilità di riguadagnarsi la libertà portando a conclusione la partita.
Anche The Game, è un film ispirato al famosissimo gioco da tavolo. Un cast stellare con Michael Douglas e Sean Penn diretti da David Fincher. Anche loro si cimentano in un film fortemente influenzato dai giochi da tavolo. In questo caso il protagonista riceve in regalo una tessera d’iscrizione ad un prestigioso club di giochi di società, il CRS (Consumer Recreation Services). Tuttavia, egli non viene accettato, in quanto non passa i test di ammissione. E invece è proprio da qui che inizia il gioco del CRS. Tanto cruento da far diventare la vita del protagonista Nicholas (Michael Douglas) un vero e proprio incubo.